Aprile 26, 2024

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Italia: il premier denuncia il quotidiano Domini per diffamazione

Italia: il premier denuncia il quotidiano Domini per diffamazione

Leggi italiane sulla diffamazione Ancora una volta abusata dal primo ministro Georgia Maloney Per mettere a tacere e intimidire la stampa libera in Italia. Le organizzazioni sottoscritte chiedono l’archiviazione del caso contro il quotidiano Domini e l’adozione da parte del Parlamento italiano di una riforma complessiva delle leggi sulla diffamazione in Italia.

Nell’ottobre 2021, l’attuale Presidente del Consiglio, Fratelli D’Italia, allora membro del Parlamento italiano e leader del partito di estrema destra, Azione legale avviata Contro Emiliano Fittipaldi e Stefano Feltri per reato di diffamazione aggravato, rispettivamente cronista e direttore del quotidiano nazionale Tomani. Il caso è nato da un articolo che sollevava interrogativi sul poco chiaro processo di approvvigionamento delle mascherine durante le prime ondate della pandemia di Covid-19. In particolare, l’articolo esplorava il ruolo che la Meloni avrebbe svolto nell’influenzare l’allora Commissario Covid Domenico Arcuri raccomandando alcuni fornitori di attrezzature mediche al sistema sanitario italiano. Secondo gli autori dell’articolo, il suo intervento nel processo è stato quello di approvare i servizi procurati da Fabio Pietrella, imprenditore e neoeletto membro di Fratelli d’Italia.

Il presidente del Consiglio Meloni chiede al quotidiano i danni, compresa una somma di 25.000 euro. Dopo l’udienza preliminare tenutasi il 15 novembre, il pubblico ministero ha deciso di aprire un processo penale per diffamazione, che dovrebbe iniziare il 10 luglio 2024.

I nostri sistemi continuano a a Riforma delle leggi civili e penali sulla diffamazione La legislazione dovrebbe essere introdotta in Italia Norme internazionali sulla libertà di espressione e recenti sentenze della Corte costituzionale. Nelle sue decisioni del 2020 e del 2021, la Corte ha esortato il Parlamento a varare una riforma globale delle leggi sulla diffamazione in Italia. Ad oggi, il Parlamento non ha risposto a tali chiamate.

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Nell’aprile 2022, la Commissione europea ha presentato Proposta di orientamento Ciò spingerà gli Stati membri dell’UE ad agire per contrastare le azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica (SLAPP) nei casi di diritto civile su questioni relative all’applicazione transfrontaliera. Una proposta sugli SLAPP dovrebbe essere adottata nel 2023 dopo un dibattito e un voto da parte del Consiglio dell’Unione europea e del Parlamento europeo. Insieme alla proposta di direttiva, la Commissione europea ha elaborato un pacchetto Raccomandazioni Individuazione di una serie di misure per affrontare i casi vessatori sia penali che civili. Inoltre, passo Diritto Internazionale ed Europeo dei Diritti UmaniI funzionari pubblici di alto rango, alla luce della posizione pubblica che ricoprono, devono tollerare un maggior grado di scrutinio e critica rispetto ad altri.

Le nostre aziende prendono atto con preoccupazione del numero crescente di azioni legali SLAPP in Italia da parte di autorità pubbliche nei confronti di coloro che esprimono opposizione o informano il pubblico su questioni controverse, mettono in dubbio il loro operato o, come nel caso di specie, denunciano presunti illeciti.

Chiediamo al Primo Ministro Meloni di ritirare la causa per diffamazione contro il quotidiano italiano Tomani e di avviare il processo di riforma delle leggi sulla diffamazione del Paese per evitare l’abuso di casi di diffamazione contro l’interesse pubblico. Chiediamo al Parlamento italiano di avviare al più presto una riforma globale delle leggi sulla diffamazione in linea con gli standard internazionali sulla libertà di espressione. Tale riforma dovrebbe depenalizzare la diffamazione e fissare limiti nel diritto civile all’ammontare dei danni richiesti per evitare di creare inutili barriere alla professione giornalistica.

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Inoltre, questa riforma dovrebbe affrontare le sfide specifiche poste dagli SLAPP contro i giornalisti nel quadro italiano. Mentre il codice di procedura civile italiano contiene alcune disposizioni volte a contrastare gli SLAPP – l’articolo 96 prevede che i querelanti che intentano una causa in “malafede” debbano risarcire l’imputato – i giudici raramente ritirano questa disposizione nella pratica. In questo contesto, esortiamo il Parlamento a dare seguito alle raccomandazioni incluse nell’iniziativa anti-SLAPP dell’UE e ad avviare un dibattito per sostenere l’adozione di un testo migliorato della direttiva anti-SLAPP dell’UE.

Ne fa parte il Gruppo di Lavoro contro gli SLAPP in Italia Coalizione contro gli SLAPP in Europa (CASE) riunisce rappresentanti della stampa e della società civile in Italia per aumentare la consapevolezza sugli SLAPP e sostenere una serie di misure per contrastarle efficacemente.

Firmato da:

Sezione 19 Europa

Articolo 21

Federazione europea dei giornalisti (EFJ)

Istituto Stampa Internazionale (IPI)

OBC TransEurope (OBCT)

Bella lobby Italia