Maggio 18, 2024

Conca Ternana Oggi

Ultime notizie e rapporti economici sull'Italia.

Il ministro dello Sport italiano insiste di non essere omofobo dopo la polemica con Yankto

Il ministro dello Sport italiano insiste di non essere omofobo dopo la polemica con Yankto

Il ministro dello Sport italiano, Andrea Abudi, ha negato le accuse di omofobia dopo che le sue dichiarazioni sul calciatore gay Jacob Jancto hanno suscitato rabbia nel Paese.

In un’intervista con Niente Stampa In un post di martedì, Aboudi ha detto che “non voleva sembrare un omofobo” dopo aver detto di Yankto, che firmerà per il Cagliari, promosso in Serie A, che “non gli piace vantarsi”.

Il commento, fatto durante un’intervista radiofonica lunedì, è stato interpretato come un riferimento al fatto che Yankto si era dichiarato gay a febbraio.

sta leggendo | Il calciatore ceco Jakub Jankto ha dichiarato la sua omosessualità

Ma Aboudi ha insistito nel dire che si stava parlando di ciò che vedeva come un “vantaggio eccessivo” da parte di alcuni partecipanti alle parate annuali del gay pride piuttosto che della libertà delle persone di esprimere il proprio orientamento sessuale.

“La mia risposta è stata la spontaneità richiesta quando devi dare una risposta molto breve, soprattutto alla radio dove hai poco tempo”, ha detto Aboudi.

“Avete unito due concetti che dovrebbero restare separati… L’identità di ognuno va rispettata, quindi spero che vengano fuori altri mille concetti.”

Iancto diventerà il primo giocatore dichiaratamente gay della Serie A quando ufficializzerà il suo passaggio dal Getafe al Cagliari.

Il 27enne, uno dei pochi giocatori di alto profilo a dichiarare apertamente la propria omosessualità giocando, tornerà in Italia, dove in precedenza ha giocato con Udinese, Ascoli e Sampdoria.

Aboudi (63 anni) ricopre ufficialmente la carica di ministro dello Sport e della Gioventù in un governo di destra guidato dal partito Fratellanza Italiana, che ha radici neofasciste.

READ  Maserati Oman introduce tre nuove classi di modelli MY2022: GT, Modena e Trofeo

Gli attivisti hanno condannato il trattamento riservato alla comunità LGBTQ italiana da quando il primo ministro Giorgia Meloni si è insediato nell’ottobre dello scorso anno su una piattaforma che promuoveva i valori familiari tradizionali.

Gli stadi di calcio in Italia sono stati spesso teatro di intolleranza e di vero e proprio razzismo da parte di gruppi organizzati di tifosi accaniti, un gran numero dei quali aderiscono apertamente a politiche di estrema destra.