Aprile 27, 2024

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‘Dio non è dalla parte della mafia’: incarcerata la banda che ha dirottato il corteo religioso | Italia

‘Dio non è dalla parte della mafia’: incarcerata la banda che ha dirottato il corteo religioso |  Italia

Un giudice siciliano ha condannato 39 persone a un totale di 80 anni di carcere per aver reso omaggio a un boss criminale incarcerato trasformando una processione del Venerdì Santo nella casa di una famiglia mafiosa.

Durante la Pasqua del 2016, mentre le persone stavano portando una statua di Gesù Cristo attraverso il villaggio siciliano di San Michele di Conzaria, un gruppo fermò il corteo, lo distolse dal percorso concordato e lo costrinse a passare davanti alla casa del padrino mafioso Francesco. La Rocca.

La Rocca all’epoca stava scontando l’ergastolo per reati di mafia, ma sua moglie uscì di casa per salutare i benefattori e fare offerte.

Il sindaco e parroco di San Michele de Ganzaria si è rifiutato di seguire la processione dal suo percorso ufficiale e ha rimproverato i responsabili di averla deviata.

Un arcivescovo siciliano ha affermato di sperare di impedire ad altri di fare qualcosa di simile in futuro.

“Non bisogna mai invocare Dio o il suo nome, questo non è dalla parte dei mafiosi, sono persone violente e spietate”, ha detto in una nota l’arcivescovo di Catania Luigi Renna.

Il gruppo è stato condannato per aver interrotto un evento religioso e incitamento a commettere reati. Otto capobanda hanno ricevuto condanne a tre anni, mentre altri sono stati condannati a pene che vanno da sei mesi a due anni e nove mesi.

“Questa sentenza farà sicuramente soffrire le persone, ma credo che la sofferenza ripagherà”, ha detto l’arcivescovo.

Non è la prima volta che un corteo religioso si ferma davanti all’abitazione di un boss mafioso. religione Da sempre al centro della criminalità organizzata in Italia. Divenne consuetudine per la camorra pregare per aiuto San Gennaro, patrono di Napoli, ea Palermo, Reggio Calabria e Napoli rendere omaggio fermando le processioni religiose davanti alle case dei capitalisti. Molte bande si considerano parte di un gruppo religioso e di culto, che cercano l’aiuto dei santi. Nonostante i tentativi delle autorità di impedire questa pratica, spesso vengono realizzate statue religiose in omaggio ai boss mafiosi.

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Nel 2014, Francesco Milito, vescovo di Ubito Mamertina-Palmi in Calabria, ha vietato le processioni religiose dopo che una statua della Vergine Maria era stata utilizzata per onorare un noto boss del crimine.

All’inizio del suo pontificato, Papa Francesco Queste pratiche sono state descritte come “diversa spiritualità” e nel 2020 dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale. impostare Un dipartimento per “liberare Maria da forze mafiose e criminali”.

Nel 2010, i leader della ‘Ndrangheta, arrabbiati con le autorità ecclesiastiche per averli esclusi da una processione pasquale annuale a Sant’Onofrio in Calabria, hanno reagito aprendo il fuoco sulla casa ancestrale in una sparatoria.

Reuters ha contribuito a questo rapporto