Incontrando i membri dell'ASMEL, associazione italiana che sostiene i piccoli comuni delle regioni svantaggiate d'Italia, Papa Francesco ha sottolineato la necessità di pratiche sociali innovative per sostituire il paradigma centrato sul profitto per combattere le disuguaglianze sociali ed economiche. Crisi demografica in Italia.
Di Lisa Zengarini
Pratiche sociali innovative che “riscoprono forme di reciprocità e reciprocità” e “riconoscono e sostengono” la nostra casa comune promuovono un “paradigma alternativo” all’odierna pervasiva cultura dello spreco, ha affermato Papa Francesco.
Infatti, le aree emarginate della società possono diventare “laboratori di innovazione sociale”, offrendo “nuove opportunità che gli altri vedono solo come ostacoli” o risorse che “gli altri considerano sprecate”, ha detto sabato il Papa rivolgendosi ai membri della Comunità Italiana sotto- e sotto-organizzazioni Modernizzazione delle organizzazioni del governo locale (ASMEL).
ASMEL
L'associazione nasce nel 2010 per promuovere lo sviluppo economico e sociale dei piccoli comuni delle zone remote e spesso svantaggiate dell'Italia.
Pope ha osservato che le aree in cui opera ASMEL sono spesso trascurate dalle autorità centrali a causa di vincoli finanziari.
Circoli viziosi
Qui – ha detto – assistiamo a un esempio concreto di cultura dello scarto, dove 'tutto ciò che non serve al profitto viene scartato'. Ciò induce un “circolo vizioso”, poiché la mancanza di opportunità spesso spinge la parte più interessata della popolazione ad andarsene, lasciando così questi territori trascurati sempre più abbandonati. “Di conseguenza, la necessità di uno stato sociale in queste regioni è in aumento, mentre le risorse per rispondere a questa esigenza stanno diminuendo.”
Papa Francesco ha richiamato l’attenzione anche su un altro aspetto legato a questa tendenza negativa: il progressivo spopolamento di questi territori, che rende più difficile prendersi cura del loro, spesso ricco, patrimonio naturale. A causa di eventi meteorologici estremi.
Il grido dei poveri e il grido della terra sono collegati
“Guardando questi territori possiamo confermare che ascoltare il grido della terra significa ascoltare il grido dei poveri e degli abbandonati, e viceversa”, ha osservato.
Partecipazione e Intelligenza Artificiale
Ringraziando ASMEL per il suo impegno nella tutela della dignità delle persone e nella cura della nostra casa comune, nonostante le scarse risorse e le difficoltà, Papa Francesco ha evidenziato due promettenti strategie intraprese dall'Associazione: una stretta collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. Secondo lui, il settore privato sociale offre nuove opportunità di partecipazione popolare e utilizza nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale.
“Abbiamo scoperto quanto siano potenti come strumenti di morte”, ha detto. “Possiamo immaginare quanto possa essere efficace questo potere se viene utilizzato non per la distruzione, ma nella logica della cura: la cura delle persone, delle comunità, dei territori e delle case comuni.
Preoccupazione per la crisi demografica
In chiusura, Papa Francesco ha ribadito la sua preoccupazione per la crisi demografica, o come l'ha definita, la “cultura della popolazione” che l'Italia e altri paesi europei si trovano ad affrontare. “Dobbiamo prendere sul serio il problema delle nascite perché qui è in gioco il futuro del Paese”, ha detto. «Fare figli è un dovere per sopravvivere e progredire», ha concluso il Papa.
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