Aprile 30, 2024

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L’Italia sta cercando di potenziare il proprio programma di loyalty equity per aiutare la Borsa di Milano

L’Italia sta cercando di potenziare il proprio programma di loyalty equity per aiutare la Borsa di Milano
  • La Borsa di Milano ha recentemente perso aziende importanti
  • Un’alternativa del mercato dei capitali al costoso credito bancario
  • Le azioni a voto multiplo sono limitate alla fase pre-IPO

ROMA (Reuters) – L’Italia sta cercando di aumentare la capacità delle società quotate di emettere azioni aumentando al contempo i diritti di voto.

Il segretario al Tesoro Federico Freni ha detto a Reuters che tale opzione sarebbe stata presa in considerazione purché accompagnata da disposizioni per garantire i diritti dei piccoli investitori che condividono la proprietà con azionisti più forti.

L’assetto normativo che aiuta i grandi azionisti a mantenere una stretta presa sulle società ha recentemente portato molte società italiane a scegliere un domicilio legale olandese o addirittura a quotarsi ad Amsterdam.

“Molte parti interessate chiedono una serie più forte di misure per consentire agli azionisti a lungo termine delle società quotate di aumentare il loro potere di voto nel tempo. Lo stiamo prendendo in considerazione”, ha affermato Freeney.

Il governo del premier Giorgia Meloni ha presentato ad aprile al parlamento un disegno di legge che, tra un pacchetto di misure per favorire la quotazione, rafforza il diritto di emettere azioni plurivoto ma limita tale opzione a una fase pre-IPO.

Di conseguenza, solo le società quotate possono beneficiare di un cosiddetto “sistema di azioni fedeltà” che consente agli azionisti di lunga data di votare per un massimo di 24 mesi.

Freni ha affermato che l’alleanza al potere potrebbe rafforzare il sistema di fidelizzazione con ulteriori misure per aiutare la Borsa di Milano a competere con i suoi omologhi europei.

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“Un mercato dei capitali dinamico ed efficiente è un fattore chiave per rilanciare la crescita economica dell’Italia in un momento in cui gli alti tassi di interesse aumentano il costo del credito bancario”, ha affermato.

Alcuni legislatori in Italia stanno proponendo l’adozione di una legge francese risalente al 2014 che renderebbe il diritto di voto rafforzato un’opzione predefinita, a meno che gli azionisti di una società non decidano di rinunciarvi.

Ma Freni non è d’accordo con un tale assetto normativo, sostenendo che gli azionisti devono avere voce in capitolo se il potere di voto debba essere distinto, piuttosto che limitarsi a votare contro quella che diventa l’opzione predefinita.

Il funzionario del Tesoro ha anche esortato alla cautela sulle chiamate parlamentari per limitare gli accordi di governance poiché il consiglio uscente presenta un elenco di candidati per nominare nuovi membri del consiglio.

Il mese scorso, l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, un recalcitrante investitore in Generali (GASI.MI), ha dichiarato in un’audizione parlamentare che l’organizzazione aveva consentito alla banca d’affari Mediobanca di esercitare un’influenza eccessiva sulla compagnia assicurativa.

“Non vediamo la necessità urgente di agire su questo problema”, ha detto Freni.

Montaggio di Angus McSwan

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