Aprile 26, 2024

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L’Italia cerca un ruolo più alto nei Balcani occidentali

L’Italia cerca un ruolo più alto nei Balcani occidentali

Il ministro ha sottolineato la parola “patriottico”. Ha aggiunto che Roma vuole incoraggiare le aziende italiane a farlo Cogli le opportunità Presentato nei Balcani.

In alcune occasioni, il Ministro degli Affari Esteri ha suggerito di tenere un business forum a Pristina. L’obiettivo di Tajani è Aumentare le esportazioni Nei Balcani e in altre regioni per ridurre il debito pubblico italiano.

Il 24 gennaio si è svolta la conferenza nazionale indetta dal Segretario di Stato.

Nel suo discorso di apertura, Tajani ha presentato l’evento come un punto di svolta nella politica italiana nei Balcani occidentali: l’Italia vuole diventare il primo riferimento europeo per la regione perché i Balcani occidentali rappresentano un’area importante per la sicurezza e gli interessi economici del Paese. Il governo sosterrà politicamente e finanziariamente le grandi, medie e piccole imprese che vogliono investire nella regione.

Uno dei leitmotiv del convegno è stato che la richiesta di una maggiore presenza italiana nella regione provenisse dagli stessi attori dei Balcani.

Sarebbe necessario un articolo più lungo per analizzare in profondità i diversi interventi. In termini più ampi, riflette la resilienza degli stereotipi e della politica balcanica. Per dare un’idea della mentalità che alimenta la politica estera di Roma, basti citare la definizione del premier Meloni Trieste. Attingendo al XIX secolo Nella terminologia, la città è stata descritta come “un ponte tra l’identità latina e le popolazioni slave e germaniche”.

L’attuale approccio dell’Italia ai Balcani fa parte di un più ampio sforzo politico. Nel suo intervento a Trieste, Tajani lo ha accennato Il termine “Mediterraneo allargato” (“Mediterraneo allargato”) è diventato popolare tra politici, militari e gruppi di riflessione negli ultimi anni. L’espressione si riferisce a un’area estesa presumibilmente influenzata dalle dinamiche politiche ed economiche della regione mediterranea.

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La regione ha confini flessibili e attualmente comprende Turchia, Medio Oriente, Afghanistan, Nord Africa e paesi subsahariani. Analisti politici Il termine era visto come il quadro della politica espansionistica italiana in Africa, nel Mediterraneo orientale e nei Balcani con un’enfasi sul commercio e sull’industria energetica.

L’approccio del governo italiano ai Balcani indica che Roma intende perseguire la diplomazia individuale per aumentare i suoi profitti economici.

In funzione dell’attuale situazione economica e politica dell’Italia nella regione, le iniziative economiche saranno di particolare interesse per l’Albania e la Serbia, che sono già importanti partner nella regione.

Questa tendenza spingerà al contempo l’Italia a ritirarsi da contesti che non offrono le stesse opportunità economiche, e dal processo di allargamento dell’Unione Europea.

È anche importante ricordare che la partecipazione dei rom nei Balcani negli anni ’90 non è stata una storia di successo. La scarsa strategia e la riluttanza dell’Italia ad affrontare l’immigrazione è stata la causa diretta o indiretta di molte tragedie nell’Adriatico. La mancanza di strumenti collettivi a disposizione degli Stati europei stimolò e prolungò anche i conflitti in Jugoslavia.

Gli accordi bilaterali sono necessari per regolare le questioni private tra paesi che sono legati tra loro da rapporti diversi e contingenti. Tuttavia, l’agenda diplomatica di Roma punta a utilizzare iniziative bilaterali a favore degli interessi economici dell’Italia nei confronti degli Stati balcanici. Se questa logica venisse estesa a livello globale, potrebbe finire per riprodurre la separazione dei Balcani in “sfere di influenza”, un’idea che era in voga all’inizio del XX secolo.si secolo.

Fabio Pigou è uno studioso e ricercatore sul nazionalismo e l’estrema destra.

Le opinioni espresse sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni di BIRN.