Aprile 30, 2024

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Le operazioni congiunte di produzione e distribuzione tra Italia e Balcani sono state al centro dei dibattiti al Balkan Film Festival di Roma

Le operazioni congiunte di produzione e distribuzione tra Italia e Balcani sono state al centro dei dibattiti al Balkan Film Festival di Roma

La sesta edizione del festival dedicato al cinema balcanico ha ospitato un workshop a cui hanno partecipato rappresentanti dell’industria cinematografica italiana e balcanica, oltre che di organizzazioni europee.

L’amministratore delegato del Centro audiovisivo croato Kris Marcic con il direttore del Festival cinematografico balcanico Mario Bova

Un evento annuale di scambio di idee volto a favorire la cooperazione tra l’industria cinematografica italiana e quella balcanica, fornendo importanti informazioni sulle opportunità disponibili in questo campo e su come sfruttarle al meglio: ecco come vorrebbe vedersi il Balkan Film Festival, secondo Mario Bova, è il direttore del raduno dedicato al cinema balcanico, che ha celebrato a Roma dal 7 al 12 novembre la sua sesta edizione (leggi la nostra news). Non è solo un luogo di scoperta cinematografica, in questo senso, ma anche un luogo di confronto: “Il festival può svolgere un ruolo di facilitazione come forum permanente di dialogo tra l’Italia e i diversi Paesi balcanici”, ha spiegato Bova, “per sollevare consapevolezza.” Tra i lavoratori dell’intero settore e sfruttando al massimo i finanziamenti che arrivano dall’Europa sul piano dello sviluppo e della produzione.

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Operazioni congiunte di produzione e distribuzione tra Italia e Balcani sono state al centro di molti interventi del workshop internazionale “La Via del Cinema”, a cominciare dal potenziale sostegno offerto dall’Europa che, secondo Bova, “potrebbe portare a risultati interessanti, se gli operatori lo guardavano con più fiducia”. Dopo il saluto del consigliere della Farnesina Cristina Caputoche ha fatto riferimento all’accordo di produzione congiunta tra Italia e Serbia, firmato a Belgrado lo scorso marzo Enrico Bufalini E Maria Cristina Lacanina – Rappresentanti di Creative Europe Media – interverranno per spiegare i meccanismi di finanziamento disponibili per i contenuti audiovisivi per favorire la cooperazione tra paesi con maggiori e minori capacità di produzione. I paesi balcanici rientrano in quest’ultima categoria e, di conseguenza, hanno maggiori opportunità di accedere a una varietà di fondi, come il Mini-European Development Fund, che li aiuta a sviluppare un elenco di due o tre progetti (il nuovo bando sarà pubblicato il 5 dicembre 2023 e chiuderà il 4 aprile 2024).

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Intervenendo in collegamento video, il vicedirettore esecutivo di Eurimages (un fondo al quale hanno aderito 11 paesi dei Balcani) Enrico Vanucci Ha sottolineato il concetto di coproduzione transnazionale come centrale per le attività delle organizzazioni membri, ricordando ai presenti il ​​suo budget di 26 milioni di euro, i suoi tre inviti annuali (la prossima scadenza per le domande è gennaio 2024) e il suo meccanismo di prestito agevolato (rimborsabile in base agli introiti generati dai film una volta distribuiti). ) e le sue iniziative promozionali, come i Co-production Development Awards.

La cooperazione efficace e tempestiva tra le film commission italiane e i centri cinematografici nazionali nei Balcani è solo una delle strade previste per raggiungere un dialogo più approfondito. Chris MarcicA questo proposito è intervenuto il rappresentante del Centro audiovisivo croato, sottolineando la necessità di una maggiore interazione tra i professionisti e di un’iniziativa istituzionale per riunire i produttori delle due sponde dell’Adriatico. Marcic ha parlato della collaborazione già in corso tra Italia, Croazia e Germania sul progetto di serie televisive ad alto budget Adria la Grande, che dovrebbe essere girato nel 2024 e che mira a sfruttare il sostegno del programma pilota Euimages per le serie, il cui lancio è previsto per il prossimo anno. Il professionista croato ha inoltre evidenziato una questione cruciale riguardante la distribuzione dei film italiani in Croazia, che non è affatto accettata e si oppone fortemente a quella francese.

Junaid Georgi (Creative Industries Tirana) Dal canto suo è salito sul palco per parlare di Albania, soffermandosi sul tema della distribuzione e su un’importante iniziativa lanciata quest’anno dal National Film Office e dal Comune di Tirana: un piano per rilanciare i cinema che hanno abbandonati da più di trent’anni e renderli disponibili per la proiezione di film d’autore di autori albanesi e italiani, balcanici ed europei. Secondo il regista e produttore del Montenegro Aleksandar Vujovich (New Standard Media) È giunto il momento che film commission e centri cinematografici creino un fondo comune volto a favorire la circolazione dei film italiani nei Balcani e viceversa. Vujovic ci ha ricordato anche l’importanza del mercato cinematografico balcanico come luogo di scambio e comunicazione tra i professionisti del settore. Regista e direttore della fotografia sloveno Gregor Božić Ha sottolineato la necessità di considerare le coproduzioni come opportunità per gli autori di connettersi con i creatori, piuttosto che guardarle da un punto di vista puramente finanziario. Inoltre, in base alla sua esperienza con il suo film Storie dal bosco di castagni [+see also:
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che è stato distribuito con successo in Giappone dopo una campagna promozionale iniziata sei mesi prima del previsto, Bozic si aspettava un ritorno a un modo più intimo di promuovere i film presso il potenziale pubblico.

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(Tradotto dall’italiano)

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