Aprile 25, 2024

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In Italia, le società di pagamenti digitali e i rivenditori sono in disaccordo su un accordo per ridurre le commissioni

In Italia, le società di pagamenti digitali e i rivenditori sono in disaccordo su un accordo per ridurre le commissioni

Di Giuseppe Fonte

ROMA (Reuters) – L’Italia sta lottando per trovare un accordo tra società di pagamento, banche e rivenditori per tagliare le commissioni per le transazioni elettroniche, hanno detto mercoledì a Reuters due fonti vicine alla questione, sollevando la prospettiva di una tassa a sorpresa sul settore finanziario.

Il costo dei pagamenti digitali è al centro dell’attenzione in Italia mentre l’amministrazione di destra guidata dal primo ministro nazionalista Giorgia Meloni cerca di affrontare le lamentele dei rivenditori sulle commissioni.

Roma vuole che le parti si accordino per ridurre le commissioni per le transazioni elettroniche a 30 euro ($ 32,87) per le imprese con ricavi annuali fino a 400.000 euro.

La Meloni ha fatto sapere di essere disposta a imporre un “contributo di solidarietà” pari al 50% del ricavo netto di quelle operazioni senza accordo, inizialmente dovuto entro la fine di marzo.

Il piano in discussione vedrebbe commissioni zero sui pagamenti fino a 10 euro, con riduzioni delle commissioni tra gli 11 ei 30 euro, ma alcuni istituti finanziari stanno riluttando su una soluzione del genere, ha detto una delle fonti.

Un incontro tra tutte le parti coinvolte è ora previsto per il 20 aprile, con la conferma dell’accordo ancora sfuggente, ha detto una seconda fonte.

La proposta tassa sui guadagni, se introdotta, colpirebbe il gigante italiano dei pagamenti Nexi, ma colpirebbe anche le banche, che ricevono una parte delle commissioni pagate dagli esercenti.

Con l’età media più alta dell’UE, l’Italia rimane un ritardatario digitale: i pagamenti con carta rappresentano il 32% del totale, sotto il 47% dell’Europa, ma in forte aumento rispetto al 17% del 2017, mostrano i dati di Nexi.

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A seguito delle critiche della Commissione europea, Meloni ha incoraggiato i colloqui per tagliare le commissioni dopo che il suo governo ha fatto marcia indietro a dicembre sui piani per allentare le sanzioni contro gli acquirenti che si rifiutano di pagare digitalmente.

I sostenitori del trasferimento di contante sostengono che consente di risparmiare sulle spese bancarie degli acquirenti, mentre i critici, inclusa la banca centrale italiana, affermano che l’allentamento dei controlli normativi sul contante potrebbe alimentare l’economia sommersa.

L’evasione fiscale in Italia è stimata dal Tesoro in circa 90 miliardi di euro, in calo rispetto ai 106 miliardi di euro del 2015.

($ 1 = 0,9127 euro)

(Montaggio di Conor Humphreys)