Aprile 26, 2024

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Quattro allenatori per succedere ad Antonio Conte al Tottenham con tattiche italiane per garantire il ritorno della Juventus

Quattro allenatori per succedere ad Antonio Conte al Tottenham con tattiche italiane per garantire il ritorno della Juventus

Quattro allenatori per succedere ad Antonio Conte al Tottenham con tattiche italiane per garantire il ritorno della Juventus

Antonio Conte avrebbe rassegnato le dimissioni da TutÈ m A fine stagione per tornare alla Juventus.

Il contratto dell’italiano scadrà alla fine della stagione in corso e non è stata negoziata alcuna proroga.

Perdere il 53enne sarebbe un duro colpo per Daniel Levy e il resto della gerarchia degli Spurs…

Nel novembre dello scorso anno, il Tottenham ha nominato Antonio Conte in sostituzione di Nuno Espirito Santo, espulso dopo un inizio di stagione difficile.

Poi gli italiani li hanno portati a qualificarsi per la Champions League a spese degli agguerriti rivali dell’Arsenal.

Il Tottenham è partito alla grande sotto Conte, raccogliendo 14 punti nelle prime sei partite di Premier League per finire terzo in classifica.

Tuttavia, il giornalista italiano Paolo Barggia afferma che il 53enne non rinnoverà il suo contratto nel nord di Londra e potrebbe sorprendere il ritorno alla Juventus se Massimiliano Allegri si ritirasse.

Se la dirigenza bianconera resisterà alla tentazione di espellere Allegri trattenendolo fino a fine stagione, potrà passare direttamente a Conte che non vede l’ora di rientrare e per questo non rinnova con i britannici.

Alla luce dell’incerto futuro manageriale di Conte, ecco quattro candidati che potrebbero sostituirlo.

Maurizio Pochettino

Mauricio Pochettino è stata una chiara tentazione per Daniel Levy e altri membri della dirigenza degli Spurs.

L’argentino aveva già eccelso a Londra, rendendo il Tottenham un avversario formidabile e portandolo alla finale di Champions League 2019.

Jose Mourinho è stato installato come sostituto di Pochettino pochi mesi dopo quell’impresa.

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Nasser Al-Khelaifi ha sollevato il 50enne dalle sue responsabilità nonostante avesse guidato il Paris Saint-Germain in Ligue 1 la scorsa stagione.

Vista la sua disponibilità, Pochettino è da considerarsi il principale candidato alla successione di Antonio Conte.

Julian Nagelsmann

Quando gli Spurs hanno sostituito Pochettino nel 2019, erano interessati ad assumere Julian Nagelsmann, ma invece hanno assunto Jose Mourinho.

Il tedesco è attualmente alla guida del Bayern Monaco, dove ha vinto il titolo di Bundesliga la scorsa stagione e ha assicurato al club il dominio continuo del campionato.

Tuttavia, la situazione di Nagelsmann all’Allianz Arena non è l’ideale.

Ci sono state voci secondo cui l’intero spogliatoio del Bayern non è favorevole al 35enne e che la mancata vittoria della Champions League in questa stagione metterebbe a repentaglio la sua posizione.

Pertanto, Nagelsmann è l’ulteriore contendente che il Tottenham considererebbe senza dubbio se ne avesse l’opportunità.

Thomas Tuchel

Thomas Tuchel ha avuto successo con Borussia Dortmund, Paris Saint-Germain e Chelsea nel corso degli anni.

Il tedesco è attualmente in via di guarigione dopo essere stato estromesso dai Blues all’inizio di questo mese, meno di ventiquattro ore dopo l’umiliante sconfitta per 1-0 in Champions League contro la Dinamo Zagabria.

Data la sua enfasi sulla sicurezza, il Tuchel sarebbe una scelta impopolare.

Tuttavia, il suo track record mostra che è in grado di raggiungere il successo ai massimi livelli.

Al momento non si sa se si unirà a un’altra squadra inglese dopo l’incantesimo roccioso del Chelsea.

Brendan Rodgers

Gli Spurs hanno ammirato Brendan Rodgers per anni.

C’è la sensazione che l’attuale capo del Leicester non sarà al King Power per molto più tempo, dato il pessimo inizio di stagione della squadra.

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Rodgers, insieme a Nagelsmann, era un candidato per il lavoro degli Spurs quando Pochettino è stato licenziato tre anni fa.

Stava giocando un bel calcio e aveva anche qualcosa da dimostrare.

Molto dipenderà però dal fatto che Rodgers rimarrà al comando del Leicester a fine stagione, vista la difficoltà di negoziare con i Foxes.

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