Più di 1.000 iracheni sono stati ricoverati in ospedale per malattie respiratorie dopo una tempesta di sabbia.
i punti principali:
- Le condizioni sono così pessime che alcune contee stanno esortando le persone a rimanere a casa
- L’Iraq potrebbe dover affrontare “272 giorni di polvere” all’anno nei prossimi decenni con il peggioramento del cambiamento climatico
- L’Iraq è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici
I media statali hanno riferito che la tempesta di sabbia di giovedì è stata la settima a colpire il paese nell’ultimo mese.
I residenti di sei delle diciotto province irachene, tra cui Baghdad e la vasta regione occidentale di Anbar, si sono svegliati ancora una volta con una spessa nuvola di polvere che copriva il cielo.
L’agenzia di stampa ufficiale irachena ha affermato che le autorità delle province di Anbar e Kirkuk, a nord della capitale, hanno esortato i cittadini a rimanere nelle loro case.
Anas Qais, funzionario sanitario, ha affermato, citando il National Press Institute, che gli ospedali del Governatorato di Anbar hanno accolto più di 700 pazienti affetti da difficoltà respiratorie.
L’agenzia ha aggiunto che il governatorato di Salah al-Din nel centro del Paese ha registrato più di 300 casi, mentre il governatorato centrale di Diwaniyah e quello di Najaf, a sud di Baghdad, hanno registrato circa 100 casi.
Il cambiamento climatico minaccia il disastro nel paese dilaniato dalla guerra
L’Iraq è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici, avendo già registrato negli ultimi anni cali record di precipitazioni e temperature più elevate.
Gli esperti hanno affermato che questi fattori minacciano di causare una catastrofe sociale ed economica nel paese dilaniato dalla guerra.
A novembre, la Banca Mondiale ha avvertito che l’Iraq potrebbe subire un calo del 20 per cento delle risorse idriche entro il 2050 a causa del cambiamento climatico.
All’inizio di aprile, un funzionario del governo ha avvertito che l’Iraq potrebbe affrontare “272 giorni di polvere” all’anno nei prossimi decenni.
Il ministero dell’Ambiente ha affermato che il fenomeno meteorologico potrebbe essere affrontato “aumentando la copertura vegetale e creando foreste che fungono da frangivento”.
Agenzia di stampa francese
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