Maggio 8, 2024

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Pirateria cinematografica e televisiva in aumento in Italia ma pirateria meno che mai *TorrentFreak

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Una nuova ricerca di Ipsos per conto del gruppo italiano antipirateria FAPAV mostra che il 43% della popolazione adulta è stata coinvolta in qualche forma di pirateria audiovisiva nel 2021, con quasi un quarto di loro che utilizzava IPTV. Nonostante l’oscurità, il volume complessivo della pirateria è in calo del 53% rispetto ai dati riportati nel 2016, ma FAPAV afferma che l’Italia deve fare un lavoro molto migliore.

bandiera pirataLa società di ricerche di mercato Ipsos ha condotto negli ultimi anni uno studio annuale per conto del principale gruppo italiano antipirateria FAPAV.

Gli obiettivi della ricerca sono stimare il numero di adulti coinvolti nella pirateria audiovisiva online, il tipo di contenuti che consumano e le modalità utilizzate, nonché una stima del numero totale di atti di abuso.

Titoli 2021 misti. L’anno passato ha visto un aumento complessivo del numero di cittadini che ottengono contenuti da fonti pirata, ma questo sembra essere più che compensato da una significativa diminuzione del volume complessivo di pirateria effettivamente svolta.

Aumenta il numero di pirati

Dato il numero crescente di alternative legali oggi disponibili, i titolari dei diritti italiani potrebbero essere un po’ delusi nell’apprendere che nel 2021 il 43% della popolazione è stata coinvolta in una qualche forma di pirateria audiovisiva. Questo dato è in aumento rispetto al 37% nel 2019 prima dell’interruzione della pandemia.

Il dettaglio del rapporto Ipsos riguarda gli adulti, ma tra i 10-14 anni in Italia i tassi di pirateria nel 2021 sono stati superiori al 51%, rispetto al 39% del 2018.

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I film rimangono il contenuto per adulti più consumato illecitamente con il 29% nel 2021, in calo rispetto al 31% nel 2019 e al 33% nel 2018. Il consumo di serie TV è leggermente aumentato lo scorso anno al 24%, in linea con la tendenza del 2019. (23%) e 2018 (21 %).

Il consumo di sport dal vivo tra gli adulti nel 2019 era relativamente modesto al 10%, ma nel 2021 quel numero è balzato della metà a circa il 15%.

La pirateria IPTV è tornata

I contenuti audiovisivi possono essere visualizzati illegalmente utilizzando siti di streaming o protocolli peer-to-peer come BitTorrent, ma questi metodi sono in una tendenza al ribasso, soprattutto se confrontati con servizi IPTV piratati. Nonostante le massicce misure di applicazione tra cui raid multipli, arresti, divieti degli ISP e multe sia per gli operatori che per gli utenti finali, gli italiani non ne hanno mai abbastanza dei loro dispositivi “falsi”.

Nel 2019, gli adulti che guardavano sport, film e TV in diretta tramite IPTV rappresentavano il 10% della popolazione. Nel 2021, questo numero è raddoppiato al 23%, che rappresenta in totale circa 11,7 milioni di persone.

Lo studio Ipsos sta anche cercando di identificare i casi di condivisione di password, in cui gli abbonati a servizi legittimi consentono ad altri di accedere ai propri account Netflix, ad esempio. Coloro che guardano senza pagare sono considerati hacker per motivi di studio e nel 2021 si dice che il 41% degli adulti abbia visualizzato i contenuti in questo modo.

Non tutte cattive notizie per i titolari dei diritti

Sebbene il numero crescente di adulti e giovani adulti coinvolti nella pirateria non sia esattamente l’ideale per i titolari dei diritti, forse i numeri più importanti riguardano il consumo complessivo di contenuti piratati.

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Per il 2021, Ipsos stima che il numero totale di atti di infrazione sia di circa 315 milioni. Può sembrare molto, ma rispetto agli anni precedenti è chiaro che si stanno facendo progressi.

Nel 2019 gli adulti italiani sono stati responsabili di 414 milioni di violazioni e nel 2018 il numero è stato di 578 milioni. Rispetto ai livelli del 2016, la violazione complessiva in Italia nel 2021 ha mostrato una diminuzione del 53%. Naturalmente, i titolari dei diritti non sono ancora soddisfatti dei livelli attuali.

Perdite dichiarate ai titolari dei diritti e all’economia

Secondo il gruppo antipirateria FAPAV, l’uso di fonti cinematografiche e televisive illegali tra gli italiani potrebbe costare all’industria 673 milioni di euro nel 2021, con una perdita di fatturato di 267 milioni di euro attribuibile agli sport in diretta a causa dell’uso dell’IPTV per la pirateria. Proprio il mese scorso, il CEO della First Division ha affermato che il solo calcio perde 300 milioni all’anno a causa della pirateria IPTV.

favoloso Un costo stimato di oltre 1,7 miliardi di euro per tutti i settori economici italiani a causa della pirateria di film, programmi TV e sport in diretta, un potenziale rischio per 9.400 posti di lavoro e un impatto stimato di 716 milioni di euro sul PIL italiano. Nel frattempo, si stima che gli esattori delle tasse statali in Italia abbiano perso 319 milioni di euro in imposta sul valore aggiunto, sul reddito e sull’imposta sulle società.

Resta da vedere se queste tendenze continueranno, ma secondo Ipsos gli italiani sono sempre più consapevoli di queste problematiche. Nel 2019 solo il 28% degli hacker era a conoscenza della “gravità del proprio comportamento”, ma nel 2021 tale percentuale è salita al 50%.

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