ROMA, 10 marzo – Il primo ministro italiano Giorgia Meloni affronta oggi una nuova prova alle elezioni regionali in Abruzzo, due settimane dopo aver subito la sua prima sconfitta da quando è entrata in carica in un referendum in Sardegna.
Meloni e i membri della sua coalizione di governo di estrema destra stanno conducendo una dura campagna nella regione centrale, desiderosi di evitare perdite che potrebbero dare una spinta all’opposizione di sinistra in vista delle elezioni europee di giugno.
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L'attuale presidente dell'Abruzzo, Marco Marsilio, diventato il primo leader regionale del partito di estrema destra Fratelli d'Italia della Meloni nel 2019, è di nuovo in carica.
Sebbene sia illegale pubblicare sondaggi d'opinione prima delle elezioni, i resoconti dei media indicano una corsa serrata con il candidato di centrosinistra Luciano D'Amico.
Il rettore dell’università è sostenuto dai principali partiti d’opposizione, il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle, e da due partiti centristi più piccoli.
L’opposizione italiana, profondamente divisa, ha faticato a fare progressi contro Meloni da quando è entrato in carica nell’ottobre 2022, con sondaggi a livello nazionale che danno ai fratelli italiani un vantaggio costante di sette o otto punti.
Ma le elezioni del 25 febbraio in Sardegna hanno dato loro speranza, anche se il candidato congiunto Partito Democratico-Cinque Stelle ha vinto con meno di 2.000 voti.
Sia in Sardegna che in Abruzzo gli elettori sono volubili: negli ultimi vent’anni, la presidenza in ciascuna regione è passata da sinistra a destra e viceversa ogni cinque anni.
Ciò suggerirebbe che Marcelio romperà gli schemi venendo rieletto.
Anche fattori locali come l’igiene svolgono un ruolo importante nel comportamento elettorale, sottolineano gli analisti.
Ma lo stesso Meloni non vuole correre rischi nella regione che rappresenta in parlamento, mandando in campagna elettorale una dozzina di ministri che hanno annunciato diversi investimenti.
Martedì ha anche tenuto una manifestazione congiunta a Pescara con i suoi partner di coalizione Matteo Salvini della Lega di estrema destra e Antonio Tajani di Forza Italia di estrema destra.
In un articolo apparso sul quotidiano La Stampa di domenica, Giovanni Orsina, politologo della Louis University di Roma, ha osservato che una sconfitta della Meloni sicuramente “aumenterebbe l'entusiasmo e la motivazione” tra i suoi avversari.
Al contrario, scrive, la rielezione a destra di Marsilio “riporterebbe l'ago emotivo… più o meno al punto in cui si trovava prima del voto sardo, annullandone in gran parte l'effetto”.
Le urne si chiuderanno domenica alle 23:00 (22:00 GMT), con i risultati finali attesi domani. -AFP
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