Nabil Ammar, Ministro degli Affari Esteri, della Migrazione e dei Tunisini all’Estero, ha espresso il suo rammarico per il fatto che l’immagine del mondo di oggi sia lontana dagli obiettivi e dai valori delle Nazioni Unite. Ha sottolineato che il fermo rispetto della Carta, del diritto internazionale e dei diritti umani senza politicizzarli è essenziale per raggiungere la sicurezza, la pace e lo sviluppo, accogliendo con favore l’iniziativa del Segretario Generale di istituire un gruppo di risposta alla crisi globale interessato ad alimentazione, energia e finanza. In questo contesto, ha fatto riferimento all’appello lanciato dal Presidente tunisino durante il Summit sui Sistemi Alimentari per creare una scorta strategica di cereali che il mondo possa utilizzare in caso di necessitĂ . Ha inoltre sottolineato il sistema finanziario internazionale e il suo contributo all’ampliamento del divario tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, sottolineando che questi ultimi stanziano le proprie risorse per ripagare i debiti invece di servire i propri cittadini. Ha quindi chiesto la riforma della governance economica globale – una prioritĂ chiave per lo sviluppo sostenibile.
Ha esortato tutte le parti a condividere la responsabilitĂ fornendo finanziamenti per il clima ai paesi piĂą colpiti. A causa degli effetti del cambiamento climatico, nel Nord Africa si sono intensificati lo sviluppo inadeguato, i conflitti e l’immigrazione clandestina e le reti criminali sfruttano la situazione. Per affrontare questo problema, la comunitĂ internazionale deve basarsi sulla Conferenza internazionale sullo sviluppo e la migrazione del 2023, un’iniziativa italo-tunisina. Ha affermato che il suo Paese ha sempre affrontato questo fenomeno nell’ambito delle sue capacitĂ e dei suoi obblighi nel campo dei diritti umani, denunciando lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina a fini politici. Per quanto riguarda gli affari interni, ha affermato che la Tunisia continuerĂ ad attuare le riforme, a promuovere il buon governo e a combattere la corruzione. Nel luglio 2021, i tunisini hanno espresso il desiderio di porre fine alla manipolazione politica rafforzando la democrazia e le istituzioni statali. Allo stesso tempo, il Paese continua la transizione verso un’economia verde e blu, garantendo al contempo protezione sociale ai suoi cittadini.
Ha poi affermato che la sofferenza del popolo palestinese è moralmente e giuridicamente inaccettabile e ha invitato il Consiglio di Sicurezza ad assumersi la propria responsabilitĂ nel costringere l’autoritĂ occupante a rispettare il diritto internazionale. Ha espresso la speranza per la creazione di uno Stato di Palestina indipendente e sovrano con Gerusalemme come capitale e ha chiesto la sua piena adesione alle Nazioni Unite. Inoltre, la Tunisia è impegnata ad aiutare i partiti libici a superare le loro divergenze e a raggiungere una soluzione politica basata sul dialogo interno libico con l’assistenza delle Nazioni Unite. In questo contesto ha espresso il suo rifiuto della soluzione militare e dell’ingerenza esterna negli affari interni della Libia. Ha aggiunto che raggiungere una soluzione politica in Siria e Yemen richiede sforzi globali concertati, chiedendo la fine delle ostilitĂ in Sudan e il superamento della crisi attraverso il dialogo. Inoltre, ha invitato la comunitĂ internazionale ad aiutare l’Africa a superare le sue crisi.
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