Produzione/Finanza Italia/Francia
di Camillo De Marco
– Dopo ScarpaVincitore dell'European Discovery Award agli European Film Awards 2020, il regista italiano presenta un nuovo dramma incentrato sui giovani, ora selezionato per 14+ alla Berlinale.
Noe Abeyta e Camilla Brandenburg Quell'estate con Erin
È stato selezionato per il numero 74 Berlinaleformazione della generazione 14plus, Quell'estate con Erin È il suo secondo lungometraggio Carlo Cerroneche ha debuttato nella sezione Orizzonti 2019 della Mostra del Cinema di Venezia con Scarpa [+see also:
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interview: Carlo Sironi
film profile]che ha vinto il FIPRESCI European Discovery Award come miglior opera prima agli European Film Awards 2020. Scritto dal regista in lega con Silvana Tama, Quell'estate con Erin È un film italo-francese prodotto da Giovanni Bombelli Da Kino Produzioni con RAI Cinema, in coproduzione con Julie Bailey E Noemi Dinamore For June Films ed è sostenuto dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Sicilia e dal CNC World Cinema Aid Fund.
È l'agosto del 1997 e Clara (Camilla BrandeburgoRebecca nelle stagioni cinque e sei Truffa Italia) e Irene (No, Abeytache in precedenza aveva partecipato alla Berlinale del 2022 via Passeggeri notturni [+see also:
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interview: Mikhaël Hers
film profile]) Si incontrano per la prima volta durante una visita organizzata all'ospedale dove sono in cura. Uno è timido e riservato, l'altro è scortese e intransigente, ma ad accomunarli sono l'età – 17 anni – e una malattia che sembrano aver superato ma che getta ancora un'ombra oscura sulle loro vite. Quando però si incontrano, le loro paure scompaiono, e nel giro di poche ore diventano inseparabili… al punto da decidere di scappare insieme su un'isola remota dove potranno finalmente vivere la loro prima vera estate.
Queste due giovani attrici si sono unite al cast Claudio Sigalosio, Gabriele Rollo, Beatrice Bocelli, Anna Di Luzio E Maurizio Grazia. “Quell’estate con Irene è nata dal desiderio di parlare di quel momento della nostra vita in cui siamo rimasti colpiti dalle nostre prime impressioni sulla vita, che alla fine alimentano le nostre identità e i nostri ricordi; quell’estate che non avremmo mai dimenticato”, spiega Cerrone. Volevo fare un film che avesse la sostanza indefinita di Un sogno spalancato e la precisione chirurgica dei nostri ricordi più importanti.La prima volta che l'ho immaginato lo stavo ascoltando Desidero cose impossibili Attraverso la terapia: “Ricorda com'era / Quando il sole riempiva il cielo. / Ricorda cosa abbiamo provato, / Quei giorni non finiranno mai.
La fotografia dipende da lui Gergely Bohannocksu cui ha anche lavorato Scarpamentre l'editing cade Chiara Daines (Piccolo corpo [+see also:
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interview: Laura Samani
film profile]). La scenografia è gestita da Ilaria SaadounModa di Olivia BelliniE musica originale di Lionel Butang.
(Tradotto dall'italiano)
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