1. Cosa c’è di insolito nel Monte Paschi?
La banca, con radici che risalgono al XV secolo, è la quinta più grande del paese, con oltre 3,3 milioni di clienti e 120 miliardi di euro (129 miliardi di dollari) di asset totali. Per molto tempo ha avuto stretti legami con i partiti di centrosinistra che tradizionalmente governavano la sua regione d’origine, la Toscana, sponsorizzando cose come una squadra di calcio e la famosa corsa di cavalli del Palio a Siena, dove ha la sua sede medievale. I successivi governi italiani l’hanno ritenuta troppo grande per fallire. Ma mancava di capitale al culmine della crisi finanziaria e della successiva crisi del debito sovrano europeo, e da allora ha prosciugato circa 18 miliardi di euro di denaro di investitori e contribuenti.
2. Come si è messo nei guai?
Il momento decisivo è stato l’accordo del 2007 per l’acquisto di Banca Antonveneta SpA per 9 miliardi di euro, più di un terzo in più rispetto alla valutazione fissata dal Banco Santander SA in un accordo poche settimane prima. Mentre la crisi finanziaria si sviluppava, Monty Bacchi raccolse fondi vendendo obbligazioni a famiglie e piccoli imprenditori e ricorse a contabilità illegali per nascondere le perdite. Minato da prestiti in sofferenza e da indagini su operazioni di derivati che in seguito portarono alla condanna a pene detentive di dirigenti senior, il Monte Pacci vacillò ripetutamente sull’orlo del collasso, spingendo lo Stato a intervenire nel 2017.
Durante la crisi finanziaria, le banche negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Spagna, in Irlanda e altrove sono state salvate con i soldi dei contribuenti. Ma l’Italia aspettava una ripresa economica che si è rivelata sfuggente. Negli anni successivi, il governo dovette intervenire più volte per salvare la Monte Bacchi e altre piccole banche che si trovavano ad affrontare crescenti crediti inesigibili, una crisi del debito e la recessione più lunga del paese dalla Seconda Guerra Mondiale. Dopo aver concordato con la Commissione Europea, l’organismo garante della concorrenza dell’Unione Europea, di cedere la propria partecipazione entro la fine del 2021, il governo guidato da Mario Draghi ha avviato trattative esclusive per vendere la banca a UniCredit SpA. I colloqui si sono interrotti dopo alcuni mesi perché le due parti non sono riuscite a mettersi d’accordo sull’importo dell’iniezione di capitale necessaria per ricapitalizzare la banca come parte dell’accordo. Dopo questo fiasco, l’UE ha accettato di posticipare la scadenza per l’uscita del Paese fino al 2024. Meloni, entrata in carica nell’ottobre 2022, ha dovuto iniettare nuovi soldi in Bashi solo poche settimane dopo – 1,6 miliardi di euro – nel quadro di un aumento di capitale del 2,5%. euro. Ciò ha permesso alla banca di consolidare la propria posizione e di finanziare la soppressione di oltre 4.000 posti di lavoro.
Prima delle elezioni dello scorso anno, i legislatori di destra criticavano regolarmente il piano del governo Draghi di vendere la sua partecipazione di controllo in Monte Paschi. Ma con il rallentamento della crescita economica quest’anno, alcuni membri del governo Meloni sono ansiosi di accelerare l’uscita pianificata e prendersi il merito di aver posto fine alla saga. La vendita dell’intera partecipazione statale consentirebbe di raccogliere oltre 2 miliardi di euro, a partire dal valore di mercato, all’inizio di settembre. Tuttavia, i tempi e le modalità per farlo non sono chiari, poiché i membri della coalizione si scontrano sui piani. Il vice primo ministro Antonio Tajani, che ha assunto la guida del partito favorevole agli affari Forza Italia dopo la morte del fondatore Silvio Berlusconi, ha detto di voler accelerare la vendita. Il recente piano di risanamento guidato dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio ha dato i suoi frutti, rendendo la banca ancora più attraente per gli investitori privati. Tuttavia, il vice primo ministro della Lega Matteo Salvini – l’altro partner minore della coalizione – ha affermato che la vendita di Pacci non dovrebbe essere affrettata. Molti analisti affermano che il processo di acquisizione o fusione con un’altra banca nelle giuste circostanze richiede tempo. La mancanza di una strategia chiara ha colpito il titolo Monte Paschi.
5. Com’è Monty Pacci?
Il piano di ristrutturazione di Lovaglio, che prevede costi inferiori, una struttura più semplice e uno spostamento verso attività più redditizie, insieme a un boom dei proventi da prestiti dovuto agli aumenti dei tassi della BCE, ha aiutato la banca a registrare profitti superiori alle attese. Nel secondo trimestre ha registrato un utile netto di 383 milioni di euro, dieci volte superiore a quello dell’anno precedente. I tagli hanno contribuito a ridurre il rapporto costi/redditi e il risanamento ha portato la banca a ottenere i migliori risultati di sempre negli esercizi di stress test dell’Autorità bancaria europea, annunciati a luglio.
–Con l’aiuto di Chiara Albanese e Alessandra Miliccio.
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