L’ascesa al trono di Carlo ha riacceso le richieste in alcuni paesi del Commonwealth dei Caraibi per la rimozione del re dalla carica di capo di stato e le discussioni anticipate sul pagamento delle riparazioni per la schiavitù da parte della Gran Bretagna.
Le nazioni europee hanno costretto più di 10 milioni di africani alla tratta degli schiavi dell’Atlantico tra il XV e il XIX secolo.
Le Barbados hanno deciso l’anno scorso di interrompere formalmente i legami con la monarchia, inaugurando Sandra Mason come prima presidente donna e nuovo capo di stato del paese.
Allo stesso modo, il primo ministro giamaicano Andrew Holness ha detto al principe William e Catherine durante una visita a marzo che il suo paese era pienamente intenzionato ad “andare avanti”.
I leader caraibici hanno espresso le loro condoglianze dopo la morte della regina, anche se il passaggio a un nuovo re ha suscitato rinnovati appelli alla “giustizia riparativa”.
“Con il ruolo mutevole della monarchia, ci aspettiamo che questa sia un’opportunità per far avanzare le discussioni sulle riparazioni per la nostra regione”, ha detto a Reuters Nyambi Hall Campbell, presidente della Commissione nazionale di compensazione delle Bahamas.
“Chiunque entri in carica dovrebbe essere invitato a consentire alla famiglia reale di risarcire il popolo africano”, ha affermato David Denny, del Movimento caraibico per la pace e l’integrazione alle Barbados.
Con le segnalazioni di Reuters
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