Aprile 18, 2024

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L’ex premier italiano affronta nuove domande sugli aiuti del governo russo Italia

L’ex premier italiano affronta nuove domande sugli aiuti del governo russo  Italia

L’ex primo ministro italiano Giuseppe Conte è sotto pressione per chiarire un accordo in cui la Russia ha fornito assistenza all’Italia sulla scia dell’epidemia di corona virus, sollevando ancora una volta dubbi sulle motivazioni del Cremlino.

Conte, costretto a dimettersi dopo il crollo della sua seconda amministrazione lo scorso anno, dovrà affrontare un’inchiesta scandalosa da parte della commissione parlamentare per la sicurezza italiana, tra le preoccupazioni che la Russia possa aver usato gli aiuti per spiare.

L’Italia è stato il primo Paese occidentale ad eruttare il Grande Covit-19 e la Russia è venuta in suo soccorso nel pieno dell’emergenza, inviando medici militari, DPI, ventilatori e disinfettanti mobili sui voli cargo da Mosca. Un convoglio di camion con inciso lo slogan “Con amore dalla Russia” è andato in onda sulla televisione di Stato russa, diretti nella provincia di Bergamo, più colpita dalla prima ondata dell’epidemia.

La missione è stata sollecitata da una telefonata tra Conte e Vladimir Putin il 21 marzo 2020, mentre l’Italia ha lottato per ottenere aiuto dagli alleati dell’UE.

All’epoca, il generale della NATO Todd Walters e diversi generali italiani esprimevano preoccupazione per la presenza di truppe russe, principalmente in Italia, e la speranza che la Russia utilizzasse la crisi per propagare le sue intenzioni di indebolire l’Europa.

Il dibattito è riemerso sulla scia dell’occupazione russa dell’Ucraina, e dopo una diplomazia russa, l’ex ambasciatore a Milano Alexei Paramonov ha minacciato l’Italia e altri paesi dell’UE con “conseguenze irreversibili” delle sanzioni. Nonostante si dice che abbia cercato l’aiuto della Russia nei primi giorni dell’epidemia, Paramonov ha accusato il ministro della Difesa italiano Lorenzo Gurini di essere uno dei “falchi chiave della campagna anti-russa”.

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Riccardo Magi, vice rappresentante di Più Europa, piccolo partito di sinistra, ha detto che Conte dovrebbe chiarire l’accordo con il Copasir. Il 1 aprile 2020, Maggie ha messo in dubbio la missione della Russia in parlamento e ha ottenuto solo una risposta parziale sette mesi dopo.

“Molte persone erano infastidite perché mi sentivo come se stessi mettendo in imbarazzo il governo interrogando un paese che era considerato amichevole”, ha detto Maggie. “Ad un certo punto hanno risposto, in altri punti molto significativi erano sfuggenti. [untoward] È successo, ma dobbiamo sapere”.

Anche il sindaco di Bergamo Giorgio Cory ha messo in dubbio lo scopo della mossa russa.

Conte ha detto che l’accordo è arrivato in un “momento molto chiaro e trasparente” e “nel momento più difficile”.

La Repubblica ha detto che ci sarà una richiesta formale per Conte di essere ascoltato giovedì alla riunione di Kopasir, in particolare per chiarire se ci sono misure in atto per garantire che la missione di aiuto non diventi “una missione di spionaggio”.