L’amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel posa per una foto in occasione di una conferenza stampa per presentare il nuovo piano industriale di Mediobanca a Milano, 12 novembre 2019. REUTERS/Flavio lo Scalzo / file Photo Ottenere i diritti di licenza
MILANO (Reuters) – L’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, e i suoi alleati si sono scontrati con l’opposizione del maggiore investitore della banca nel mantenere un fermo controllo sulla società nel voto degli azionisti di sabato, con l’amministratore delegato che ha ottenuto un nuovo mandato di tre anni.
Sotto la guida di Nagel, Mediobanca ha abbandonato il suo ruolo storico di holding finanziaria e ha consolidato le attività di gestione patrimoniale e credito al consumo, anche attraverso acquisizioni.
Ma la sua strategia è stata criticata, inizialmente dal compianto Leonardo Del Vecchio, la cui holding Delfin possiede una partecipazione del 19,7% in Mediobanca.
Il miliardario italiano, morto l’anno scorso, aveva criticato Nagel per essere stato troppo riluttante a far crescere l’attività della banca e per aver ostacolato l’espansione della compagnia assicurativa Generali (GASI.MI), di cui Mediabanca è il maggiore azionista.
Tre liste di candidati al consiglio di amministrazione sono state presentate sabato prima dell’assemblea degli azionisti di Milano, alla quale hanno partecipato azionisti che rappresentano il 76,8% del capitale della banca, la percentuale più alta degli ultimi 10 anni.
Il 52,6% degli azionisti con diritto di voto, ovvero il 40,4% del capitale della banca, ha sostenuto la lista presentata dal consiglio uscente di Mediobanca, che prevedeva un nuovo mandato per Nagel e la conquista di 12 seggi nel consiglio, ha affermato Renato Pagliaro, presidente del consiglio. Su 15.
Nagel, in carica dal 2008, può contare sul sostegno di un gruppo di azionisti italiani, che complessivamente rappresentano una quota del 10,9% di Mediobanca, e di un ampio numero di investitori istituzionali.
La Delfine, di proprietà degli eredi di Del Vecchio e guidata dal suo ex braccio destro, Francesco Milleri, ha ottenuto due seggi sui cinque candidati presentati. Non aveva seggi nel consiglio uscente.
“Siamo molto lieti che Delfin si unisca al consiglio e dia il suo contributo. Le voci critiche sono utili e positive per noi”, ha affermato Nagel. Delphine List ha ricevuto il 32% del capitale votante totale.
Il restante seggio è occupato da un ristretto gruppo di investitori istituzionali che hanno presentato una terza lista.
Anche se si è fermata prima di lanciare una sfida diretta a Nagel, la decisione di Delphine di proporre i propri candidati ha aumentato l’incertezza nel breve termine e avrebbe potuto portare a un consiglio diviso se la sua lista fosse stata la più votata.
Si prevede che Nagel venga confermato amministratore delegato durante la riunione del consiglio di sabato. Pagliaro resterà Presidente del Consiglio di Amministrazione, carica che ricopre dal 2010.
Mediobanca prevede di mantenere la sua partecipazione del 13% in Generali a meno che non trovi un’opportunità di acquisizione significativa che possa essere finanziata con azioni Generali, ha detto Nagel agli azionisti.
Reporting di Gianluca Semeraro, montaggio di Keith Weir
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