Aprile 20, 2024

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La Spagna, amante dei passaggi, si accovaccia docilmente quando è costretta a sparare.

La Spagna, amante dei passaggi, si accovaccia docilmente quando è costretta a sparare.

AL-RAYAN, Qatar – L’hype stava crescendo, da rauco ad assordante e oltre, fino a diventare una sorta di elemento onnicomprensivo e mistico. La tensione è anche con il Marocco sempre più vicino al raggiungimento di ciò che sembrava quasi impossibile.

La Spagna ha sbagliato un rigore. La Spagna sbaglia un altro rigore. La Spagna ha mancato il terzo. All’improvviso, dopo due estenuanti ore di prosciugamento, il Marocco si trovò sull’orlo dell’abisso. Un posto nei quarti di finale della Coppa del Mondo, la sua migliore prestazione di sempre nel torneo, era alla sua portata. La pressione, il suono, divennero quasi insopportabili.

A quel punto, Achraf Hakimi – nato in Spagna, avendo trascorso tutta la sua infanzia in Spagna, e che avrebbe potuto giocare in un altro mondo per la Spagna – si è fatto avanti e ha preso il miglior rigore immaginabile, nient’altro che un tocco setoso e leggero. Un momento di calma assoluta prima che scenda il caos.

La sconfitta della Spagna, ai rigori dopo lo 0-0, è stata per molti versi giusta. Nonostante tutto il suo talento, e nonostante il suo predominio nel possesso palla, raramente ha dato l’impressione di saper segnare nelle due ore precedenti. Alvaro Morata ha lanciato un tiro davanti alla porta da un’angolazione impossibile. Filtrare per raggiungere la verticale. Dani Olmo ha ricevuto un calcio di punizione speculativo che è stato preso da Yacine Bounou. Che la Spagna non sia riuscita a segnare nessuno dei rigori subiti non è stata una sorpresa.

Infatti, quando la partita è arrivata alle fasi finali, Rodri, centrocampista difensivo schierato in questo torneo come difensore centrale, correva in avanti e tirava da 35 metri. Era qualcosa di simile all’ammissione della sconfitta, l’accettazione del fatto che la Spagna fosse ufficialmente a corto di idee.

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Le occasioni non capitano spesso, ma quando capitavano erano per il Marocco. Naif Ajord manda a lato di testa nel primo tempo. Due volte nei tempi supplementari, Walid Chedira – attaccante del Bari, squadra di seconda divisione italiana e caduto come sostituto – si è ritrovato con la porta che incombeva davanti a lui. La prima volta ha tirato direttamente a Unai Simon, il portiere della Spagna. La seconda è stata chiusa da Rodri all’ultimo secondo.

La Spagna avrebbe potuto prevalere con il calcio finale della partita, Pablo Sarabia che tagliava il palo, ma a quel punto era ormai chiaro che la squadra di Luis Enrique non sapeva come segnare. Le sanzioni non hanno portato alcun miglioramento. La Spagna ha mancato tutti e tre, e c’era Hakimi, l’uomo più figo della mischia, a guidare il Marocco oltre il traguardo.