Il logo del sito web di prenotazione di alloggi online Booking.com è stato fotografato il 9 marzo 2016 alla Fiera Internazionale del Turismo (IDP) a Berlino, in Germania. REUTERS / Fabrizio Bensch
La polizia fiscale italiana ritiene che booking.com (PKNGO) abbia esentato 153 milioni di euro di imposta sul valore aggiunto (IVA) sugli affitti per le vacanze prenotati sulla sua piattaforma, hanno detto a Reuters due fonti che sono venute a conoscenza della questione.
La polizia di Genova ha dichiarato in una nota che “hanno scoperto che più di 150 milioni di euro di IVA non pagata erano stati evasi da una società di viaggi online olandese con sede nei Paesi Bassi dal 2013 al 2019”, senza nominare la società.
La polizia ha affermato che la verifica fiscale è stata condotta nell’ambito di un’indagine penale condotta dalla procura nella città costiera nordoccidentale.
Un portavoce di Booking.com nei Paesi Bassi ha detto di non avere commenti immediati.
La mossa arriva dopo che è stato raggiunto un accordo da un gruppo di sette nazioni ricche per creare un’aliquota minima globale dell’imposta sulle società del 15% per estrarre più denaro dalle società web multinazionali e ridurre i loro incentivi a convertire i profitti in paradisi marittimi a bassa tassazione. leggi di più
Il colonnello Evan Pixio, capo della squadra di polizia di Genova che ha condotto le indagini, ha detto a Reuters che il tipo di evasione che hanno scoperto era “fare enormi profitti per i beneficiari, danneggiare i bilanci pubblici e alterare le regole della concorrenza”.
Lo studio è stato condotto da Booking Holdings Inc., un gruppo con sede negli Stati Uniti basato sui pagamenti IVA e Delaware a privati per proprietà in affitto pubblicizzate da un indirizzo di viaggio online con sede nei Paesi Bassi.
Booking.com funge da intermediario tra i proprietari delle strutture e gli ospiti. I siti di alloggi privati che non operano professionalmente non hanno una partita IVA e l’agenzia di viaggi online deve agire come agente di parcheggio.
Tuttavia, quando la polizia di Genova ha ispezionato 896.500 proprietari di immobili che lavoravano con una società online olandese, entrambe le fonti hanno affermato che dal 2013 al 2019 l’Italia non ha pagato l’IVA.
Durante questo periodo, la commissione incassata da Booking.com in Italia da queste tipologie di clienti privati è stata di 700 milioni di euro, con 153 milioni di euro di IVA non pagata, affermano le stesse fonti.
L’inchiesta italiana ha attirato l’attenzione di diverse destinazioni turistiche europee, una delle quali è che i funzionari del fisco in questi paesi hanno chiesto informalmente agli investigatori informazioni in merito.
Non riconosce questi paesi.
Mentre l’indagine penale sui pubblici ministeri di Genova continua, l’ufficio delle imposte italiano avvierà un processo separato per decidere se booking.com accetterà di pagare o competere per eventuali false accuse.
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