Marzo 28, 2024

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In Italia sale la povertà estrema sullo sfondo della piaga del Corona virus

Le persone si mettono in fila per il cibo gratis mentre gli italiani lottano per adattarsi a un clima economico difficile in mezzo alla pandemia di coronavirus a Milano, Italia, 14 dicembre 2020. REUTERS/Flavio Lo Scalzo/File Photo

Il numero di italiani che vivono in condizioni di estrema povertà è aumentato drasticamente nel 2020, raggiungendo il livello più alto in almeno 15 anni, secondo i dati di mercoledì, poiché la crisi del coronavirus ha causato sofferenze economiche per la maggior parte del paese.

L’anno scorso, circa 5,6 milioni di persone, pari al 9,4% della popolazione, vivevano in condizioni di estrema povertà, definite come coloro che non erano in grado di acquistare i beni e i servizi necessari per raggiungere un “tenore di vita minimo accettabile”, ha riferito l’Ufficio per le statistiche nazionali.

Rispetto a 4,6 milioni di persone, o al 7,7% della popolazione, nel 2019, è stata la lettura peggiore da quando sono iniziati i dati comparabili nel 2005.

In termini di famiglie, lo scorso anno sono precipitate in condizioni di estrema povertà poco più di 2 milioni di famiglie, il 7,7% del totale, rispetto al 6,4% del 2019. Nel sud più povero, il 9,4% delle famiglie viveva in condizioni di estrema povertà, mentre al nord il la cifra era del 7,6%.

L’economia italiana si è ridotta dell’8,9% nel 2020, la sua più grande recessione del dopoguerra, con blocchi volti a rallentare la diffusione del coronavirus che colpisce le imprese.

Il numero di persone che vivono in condizioni di estrema povertà comprende 1,3 milioni di minori, il 13,5% di tutti i minori di 18 anni in Italia, rispetto all’11,4% del 2019.

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Il gruppo più colpito è quello degli stranieri, con il 29,3% degli immigrati registrati – circa 1,5 milioni di persone – che vivono in condizioni di estrema povertà rispetto al 7,5% di chi ha la cittadinanza italiana.

Tuttavia, il numero degli italiani che vivono in “povertà relativa” – quelli il cui reddito disponibile è inferiore alla metà della media nazionale – è sceso al 13,5% della popolazione lo scorso anno dal precedente 14,7%.

L’Istat ha affermato che il calo è dovuto a un forte calo della spesa delle famiglie in generale, che ha influenzato il calcolo.

(Crispian Palmer Report) Montaggio di Mark Heinrich

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