Aprile 19, 2024

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Il boom degli OTT in Italia supera la pay-TV in declino – Digital TV Europe

L’aumento degli abbonamenti OTT in Italia dovrebbe continuare lo scorso anno, mentre è probabile che il mercato della pay-tv sub-cifre diminuisca, anche se l’attuale Sky rappresenta ancora la maggior parte delle entrate video a pagamento, secondo un’analisi di Omdia.

L’ultimo rapporto dell’organizzazione di ricerca sorella DTVE sul mercato italiano, Italy: Trends in Pay TV and Online Video – 2021, evidenzia la crescita di quattro milioni di abbonati tra i player broadcast OTT nel 2020, portando il numero totale di abbonati a 11,2 milioni.

Al contrario, il mercato della pay-TV è diminuito di 127.750 abbonamenti, portando il suo totale a meno della metà del numero di dispositivi di streaming.

Tuttavia, Sky, che ha visto un forte calo della sua base DTH, parzialmente compensato dalla crescita degli abbonati al digitale terrestre, rappresenta ancora la parte del leone dei ricavi video a pagamento, rappresentando il 78% del totale con un fatturato di 2,4 miliardi di euro.

Omdia prevede che la televisione televisiva rappresenterà la crescita di tutti gli abbonati fino al 2025, ma la televisione a pagamento rappresenterà ancora una porzione maggiore della torta delle entrate a quella data, anche se con un margine molto più piccolo.

Poco meno della metà della crescita dei numeri OTT nel 2020 è arrivata da Netflix e Disney+, che hanno aggiunto quasi un milione di nuovi clienti. Netflix è ancora di gran lunga il più grande player OTT sul mercato, sebbene DAZN e Amazon Prime Video abbiano entrambi registrato una solida crescita nel 2020.

Mentre il calo dei numeri della pay-tv nel 2020 è stato meno grave rispetto al 2019, Sky è stata colpita dalla chiusura degli eventi sportivi e dalla perdita di importanti diritti sportivi. Omdia si aspetta che l’operatore di proprietà di Comcast continui a subire pressioni poiché DAZN controllerà la maggior parte dei diritti sulla Serie A in futuro, mentre Amazon detiene i diritti sulla UEFA Champions League. Anche Sky non ha beneficiato tanto quanto previsto dal ritiro di Mediaset dal business della pay-tv di DTT, secondo la casa di analisti.

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Nel frattempo, la rivale della pay-TV Telecom Italia (TIM) ha beneficiato di un focus sui diritti sportivi e della sua alleanza con DAZN. Sia Sky che TIM si sono mossi per diventare super-aggregatori di servizi di streaming di terze parti, con Sky che ha integrato questo approccio con un investimento in asset originali.

Tra i player OTT, Netflix ha beneficiato della distribuzione su Sky, ma ha visto un rallentamento della crescita dopo il lancio di Disney+ e una flessione dovuta alla pandemia.