mercoledì, Novembre 13, 2024

I tagli ai posti di lavoro di Stellantis in Italia si sono diffusi ad altri datori di lavoro

Stabilimento Stellandis a Cassino, Italia [Photo by Stellantis]

La portata del massacro di posti di lavoro si sta rapidamente diffondendo ad altri settori e industrie correlate man mano che altri stabilimenti italiani di Stellandis si aggiungono all’elenco di migliaia di lavoratori a cui vengono offerti “licenziamenti volontari” o lodati pacchetti di licenziamento.

Venerdì, l'ultima è avvenuta presso la filiale di Stellandis VM Motori, che produce motori diesel. VM ha consentito l'ingresso di 30 lavoratori aggiuntivi nel suo stabilimento di Cento, nel nord Italia, dopo i 300 licenziamenti dello scorso dicembre. In pochi anni, il solo stabilimento VM Cento ha perso il 60 per cento della forza lavoro, passando da 1.000 a soli 400 addetti.

I danni non si limitano a Stellandis. Molte industrie correlate stanno subendo gravi perdite di posti di lavoro a causa dell’effetto a catena.

Nello stabilimento del casinò Stellandis sono stati recentemente annunciati 870 tagli di posti di lavoro, con le aziende appaltatrici che hanno annunciato i propri licenziamenti, di cui 25 presso l'appaltatore della difesa, 35 presso Atlas, 35 presso Iscot Italia e circa 50 presso lo stabilimento. Farmacia alimentare. Sono 33 gli esuberi presso la De Vizia, che svolge servizi di pulizia, perché il contratto dell'azienda è terminato e il lavoro verrà assorbito, cioè deferito ai restanti lavoratori.

Si stima che la perdita di 1.500 posti di lavoro in tutte le industrie collegate nella piccola area del casinò rappresenta un colpo devastante per una comunità che ha sofferto per decenni di sfruttamento intensivo. Di questo passo, i recenti licenziamenti da parte di Stellandis in tutta Italia coprirebbero 8.000 famiglie includendo anche l’indotto.

Crescono la rabbia e la resistenza tra i lavoratori, compresi gli scioperi e le azioni di protesta previste per la prima e la seconda settimana di aprile. Le confederazioni sindacali CISL e UIL hanno aderito alla riduzione dei posti di lavoro, mentre la CGIL ha chiesto al governo fascista di Georgia Meloni di controllare la situazione, se necessario con la forza.

Vale la pena notare che gli appelli antitrust di molti sindacati, compresi i sindacati “di base” (cioè nominalmente “di base”), mirano a proteggere i privilegi delle agenzie governative, dei politici e dei lobbisti locali. Principalmente responsabile degli attacchi alla borghesia e ai lavoratori.

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WSWS ha recentemente parlato con Rita Di Fazio, operaia dello stabilimento di Cassino, dove dal 1972 sono stati prodotti più di 7 milioni di veicoli per Fiat, Lancia e Alfa Romeo. Attualmente sono ancora in produzione l'Alfa Romeo Giulia, la Stelvio e la Maserati Grecale.

WSWS: Potresti raccontarci la tua esperienza nello stabilimento?

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