ROMA (Reuters) – L’Italia sta rivalutando i suoi piani per gestire miliardi di euro di prestiti garantiti durante la pandemia e le crisi energetiche, nel caso in cui i mutuatari si trovino in difficoltà, hanno affermato tre persone che hanno familiarità con la questione.
Le fonti affermano che l’amministrazione del premier Georgia Meloni ha accantonato un piano volto a far fronte a tali garanzie, che a fine 2022 si avvicinavano al 9% del Pil.
Il programma “GLAM” (Secured Loan Active Management) era incentrato sul Bad Loan Manager AMCO di proprietà del Tesoro e mirava a impedire alle banche di sfruttare le garanzie collaterali, poiché ciò innescherebbe un processo che renderebbe impossibile mantenere i mutuatari in attività.
Il progetto è stato ideato sotto il precedente governo del premier Mario Draghi.
Il management di Meloni sta anche valutando se mantenere la veterana banchiera italiana Marina Natali al timone di AMCO o sostituire l’ex amministratore delegato di UniCredit con qualcuno più vicino al nuovo governo.
AMCO è cresciuta negli anni fino a gestire 36,4 miliardi di euro (39,5 miliardi di dollari) di crediti in sofferenza con un tasso di recupero superiore alla media del 4,7% del suo portafoglio nel 2022.
Tuttavia, fonti hanno affermato che la rivalutazione di GLAM non riguardava solo la permanenza di Natale, ma era un test di vasta portata da parte del nuovo governo su come gestire una potenziale patata bollente.
identificazione dei pericoli
Questo problema ha ampie ramificazioni per le casse pubbliche in Italia, poiché la legislazione attuale consente alle banche di incassare integralmente la garanzia e di ribaltare il prestito allo Stato una volta che il mutuatario è inadempiente.
GLAM mira ad aiutare in particolare le Piccole e Medie Imprese (PMI) che hanno contratto prestiti con garanzie statali.
Per ridurre il rischio che le banche sprechino la garanzia in caso di insolvenza della società su un solo pagamento, l’Italia lo scorso agosto ha concordato con le autorità dell’UE i termini di GLAM, affermando all’epoca che lo schema potrebbe inizialmente applicarsi a 12 miliardi di euro di prestiti.
Sotto GLAM, le banche convertirebbero il debito delle PMI in difficoltà in un veicolo separato e lascerebbero gli sforzi di recupero ad AMCO e ad altri specialisti di crediti inesigibili con cui collaborano.
AMCO avrebbe dovuto lanciare GLAM tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, ma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non ha mai firmato due decreti necessari per dettagliare come funzionerà il programma.
Il Dipartimento del Tesoro vuole prima testare le capacità di GLAM e le sue conseguenze prima di lanciarlo, ha detto una delle fonti, senza fornire ulteriori dettagli.
Il Fondo monetario internazionale ha recentemente esortato l’Italia a limitare l’uso di strumenti finanziari per scambiare i costi per il settore bancario, aggiungendo che la dimensione del GLAM non dovrebbe superare lo 0,5% del PIL.
($ 1 = 0,9221 euro)
Ulteriori segnalazioni di Giuseppe Fonte e Valentina Za; Montaggio di Jonathan Otis
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