Dante porta la sua arte in un mondo diverso, il che la rende più reale della sua realtà.
L’uomo mascherato che racconta questa storia nel suo primo romanzo, Vita Nova, è Dante Alighieri, il sommo poeta italiano, che ha unito molti volgari italiani in un’unica lingua poetica, che è la base della lingua italiana che parliamo oggi. in un Vita NovaComposto nei primi anni del 1890, proprio quando il Duomo cominciava a prendere forma, Dante parla non in latino alto, ma in quella che chiama “lingua volgare”, o quella che potremmo chiamare oggi “cazzo di tiro”. ” Dante parla dell’amore impossibile che ha per la bella Beatrice che ha conosciuto a una festa di maggio a casa di suo padre quando lei aveva otto anni e lui nove. Era così innamorato che questa bambina, che incontrò di nuovo quando era giovane, divenne il suo amore perfetto per tutta la vita, sebbene ne sposò un’altra e vivesse una vita propria. Ce lo dice in modo molto diretto, e ci dice anche che soffre terribilmente quando non è vicino a lei e si comporta come un burattino completo se finisce in sua presenza. Lo sanno tutti in città. E quando una giovane donna di ventiquattro anni muore, lo priva al punto che non può sopportare la vita senza di lei. Finché non vede una bella donna per strada che lo commuove e poi si sente in colpa perché potrebbe provare una cosa per un’altra. Alla fine, distoglie lo sguardo e mantiene il suo amore perfetto come l’unico che può portarlo in paradiso in Divina Commedia, la sua ultima opera poetica. Certo, era sposato con qualcun altro, aveva tre figli e non le ha mai dedicato opere d’arte, senza mai menzionare il suo nome. Dante porta la sua arte in un mondo diverso, il che la rende più reale della sua realtà.
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