L’Italia cerca di diventare un “ponte energetico” tra l’Africa e l’Europa, ha detto il parlamentare italiano Paolo Trancacini dopo aver firmato ieri un accordo sul gas da 8 miliardi di dollari con la Libia.
L’accordo, firmato tra il gigante energetico italiano Eni e la National Oil Corporation (NOC) gestita dallo stato libico, prevede lo sviluppo di due giacimenti offshore nel blocco NC-41, a nord della Libia, che secondo ENI inizieranno a produrre gas nel 2026. raggiungendo i 750 milioni di piedi cubi al giorno.
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni, che ha partecipato alla cerimonia della firma durante la sua visita nella capitale libica Tripoli, ha affermato che l’accordo è “significativo e storico” e aiuterebbe l’Europa a garantire le risorse energetiche.
Secondo Trancassini, la missione della Meloni in Libia e l’accordo Eni-NOC sono “un altro aspetto importante dell’obiettivo strategico del nostro governo: l’Italia sarà un ponte energetico tra l’Africa e l’Europa”.
“Proprio per questo sono stati siglati accordi importanti sull’energia e sul contrasto all’immigrazione clandestina”, ha spiegato il deputato italiano, che è anche vicepresidente del partito di destra Fratelli d’Italia.
“Questa è la prova che l’Italia sta tornando ad essere protagonista nel Mediterraneo e che la stabilità politica del Paese nordafricano è una priorità per il nostro Paese e per tutta l’Europa”, ha aggiunto.

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